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ZERO BARRIERE A SPAZIO REALE

Dal 5 all’8 luglio il “Candido Junior Camp | OSO”, organizzato grazie al sostegno di Fondazione Vodafone Italia, sceglie come location Spazio Reale, centro congressuale multifunzionale di 25.000 mq con vocazione formativa, sportiva e ristorativa a Firenze Nord, gestito commercialmente da PALAZZO PUCCI EVENTS&ACADEMY, una realtà di alto livello, professionale e strutturata, in grado di fornire l’organizzazione e la gestione di progetti e servizi per eventi a società e privati.

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Spazio Reale è pronto ad accogliere la prima delle tre tappe del campus estivo residenziale per ragazzi e ragazze disabili dagli 8 ai 22 anni, a cui seguono Livigno e Porto Torres. “I recenti interventi di riqualificazione – dice Gianni Stanzani, CEO di PALAZZO PUCCI EVENTS&ACADEMY – oltre ad evidenziare la molteplicità degli spazi, i servizi e le opportunità che siamo in grado di offrire hanno reso il complesso una struttura a barriere zero, progettata nell’ottica di poter ospitare iniziative inerenti al tema della disabilità. Siamo quindi orgogliosi di poter accogliere per la prima volta una ventina di ragazzi e ragazze che avranno l’opportunità di giocare a basket e al contempo trascorrere una vacanza estiva di sport, amicizia e crescita personale”.

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Il “Candido Junior Camp | OSO” ha come obiettivo favorire l’apprendimento e il miglioramento delle abilità legate alla pallacanestro in carrozzina e rappresenta una full immersion per sperimentare l’autonomia con la guida di tecnici federali e volontari qualificati. L’iniziativa nasce nel 2015 dal pensiero di un visionario, lo storico direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò, che credeva nello sport con tutte le sue potenzialità sociali, grazie alla Fondazione Candido Cannavò per lo Sport insieme alla società paralimpica Briantea84 di Cantù. La Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina (FIPIC) dal primo momento ha sposato il progetto e, dal 2017, ha messo a disposizione forze logistiche e organizzative importanti per rendere sempre più concreto un sogno. Il “Candido Junior Camp” vede il sostegno anche di ASBI (Associazione Spina Bifida Italiana) per la promozione del basket in carrozzina e, ancora più in generale, dello sport tra persone con disabilità, e da quest’anno della Fondazione Vodafone Italia insieme a OSO – Ogni Sport Oltre, il portale dedicato al mondo paralimpico con l’obiettivo di diffondere i valori dello sport e di avvicinare le persone con disabilità all’attività sportiva.

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Spazio Reale, che si trova a Firenze in posizione strategica, vicino all’aeroporto ed è facile da raggiungere anche in auto e in treno, è la location ideale per ospitare dunque non solo congressi, road show, piccoli e grandi eventi, grazie alle potenzialità degli spazi, dall’auditorium fino alle otto sale dotate di tutte le strumentazioni più all’avanguardia, ma anche iniziative come il “Candido Junior Camp”, che necessitano di un servizio a 360° che contempi tutti gli aspetti dell’accoglienza, formativo, sportivo e ristorativo. La struttura è dotata infatti di un ristorante, un bar, un grande terrazzo panoramico con bar, una foresteria con 32 camere, un appartamento, climatizzazione, internet wi-fi, ampio parcheggio, impianti sportivi e parco giochi.

IL NUOVO RINASCIMENTO DEL MADE IN ITALY PARTE DA FIRENZE

Creatività, artigianato e innovazione. Sono questi gli imprescindibili principi su cui si fonda la nuova PALAZZO PUCCI FASHION ACADEMY ideata da Laura Chini e Gianni Stanzani, co-owner di PALAZZO PUCCI EVENTS&ACADEMY, una realtà recentemente costituita a Firenze insieme a Fondazione Spazio Reale per l’organizzazione e la gestione di eventi in due importanti location della città, Palazzo Pucci e Spazio Reale.

Il nuovo Rinascimento del made in Italy parte da Firenze grazie ad una scuola di moda che è la prima bottega artigiana del futuro. Qui si imparano le conoscenze secolari proprie del capoluogo fiorentino, della sua provincia e della regione Toscana, per formare una nuova generazione di artigiani che portino nel mondo un bagaglio di esperienze specifiche.

Attiva da ottobre con un progetto pilota realizzato con il Senegal, PALAZZO PUCCI FASHION ACADEMY prevede corsi di formazione di alto artigianato in tutti gli ambiti del settore moda: pelletteria e calzature, accessori metallici e gioielleria, cappelli e abbigliamento. Concepita come scuola di eccellenza e competenza tecnica, PALAZZO PUCCI FASHION ACADEMY è dotata di laboratori attrezzati nelle due sedi di Firenze, una a Palazzo Pucci, a due passi dal Duomo, e l’altra a Spazio Reale, dove si insegna in primis la manualità, elemento distintivo della scuola voluto da Laura Chini, un nome ben conosciuto nel settore che è garanzia di qualità. Da oltre un decennio attiva nel mondo della formazione, Laura Chini anche con la neonata Academy ambisce a trasformare la scuola in un laboratorio creativo, dove gli studenti possano padroneggiare l’arte di realizzare accessori e capi di abbigliamento in tutte le fasi, dal design allo sviluppo, produzione e controllo di qualità.

La peculiarità rispetto alle altre scuole è infatti quella di proporre solo ed esclusivamente corsi tecnici specialistici di formazione professionale sulla base di programmi didattici in linea con le esigenze dettate dalle aziende, a partire da quelle del territorio, che potranno in futuro attingere qui nuova forza lavoro. La scuola infatti si rivolge ai giovani desiderosi di mettere a frutto le proprie abilità manuali, che ambiscano ad avere una professione in un settore che in Toscana rappresenta il 10% del pil regionale. Nella provincia fiorentina viene prodotto oltre il 60% del fatturato mondiale della pelletteria di lusso e qui le aziende sono alla ricerca continua di personale altamente qualificato.

L’elevato numero di studenti stranieri interessati ad iscriversi ai corsi evidenzia un fabbisogno formativo non solo nel nostro paese, ma anche all’estero, in particolare negli USA dove Laura Chini è tra i fondatori di T-Project, showroom a New York che rappresenta una rete di laboratori in Italia specializzati nella produzione di materie prime per pelletteria, calzature e abbigliamento. L’intento è anche quello di dotare l’audience internazionale di una preparazione tecnica che valorizzi ancora di più quel substrato di capacità e offerta, che ci vengono riconosciute nel mondo, forgiando i futuri estimatori del made in Italy.

Una opportunità anche per i futuri designer a cui viene offerta l’occasione di comprendere ancora meglio come trasformare in realtà le idee creative partendo dalla conoscenza dei materiali, la loro produzione, le manifatture tipiche italiane.

PALAZZO PUCCI ACADEMY prevede corsi di formazione di alto artigianato della moda e in altri ambiti legati al mondo del lavoro con due le divisioni: una dedicata al mondo fashion, l’altra al business, con un catalogo formativo legato a tematiche quali HR, team building, controllo gestione.

6 aprile 1943 esce IL PICCOLO PRINCIPE

“Il Piccolo Principe”, dello scrittore e aviatore francese Antoine de Saint-Exupéry, viene pubblicato per la prima volta in inglese il 6 aprile 1943 a New York da Reynal&Hitchcock. Verrà pubblicato in francese solo nel 1946 dopo la sua morte. Da allora, non solo le parole ispirano generazioni di bambini e adulti, ma anche i disegni che accompagnano il racconto sono parte dell’immaginario collettivo.

Le stelle e la rosa sono alcuni degli acquarelli che lo stesso Saint-Exupéry disegnò per illustrare le avventure di un piccolo principe che, proveniente dall’asteroide B-612, pilotando il suo aereo precipita nel deserto del Sahara.

In occasione della ricorrenza OFFICINA36 dedica al celebre personaggio letterario alcuni capi della sua collezione primavera/estate 2018. Come la camicia stampata con le stelline, che nel racconto hanno un diverso significato a seconda di chi le osserva: “Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse”, per i viaggiatori sono delle guide, per alcuni sono solo piccole luci, per il piccolo principe sono una dimora…

La T-shirt con la rosa stampata sul cuore, uno dei capi più amati della stagione, è perfetta per l’uomo romantico che come il Piccolo Principe ama aver cura delle cose che lo circondano. Un essere puro e gentile, descritto come un “ometto che appare all’improvviso” in mezzo al deserto; un principe per animo, ma anche per look, che OFFICINA36 immagina avvolto da tonalità color sabbia, con una sciarpa leggera dalle nuance accese, mossa dal vento. Un principe che ama i toni naturali del deserto e indossa un morbido cardigan e pantaloni ecru, da abbinare a mocassini scamosciati con frangia e nappine o a comode sneaker in pelle color cuoio.

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ARCHITETTURA IN CORTO

Da martedì 17 a venerdì 20 aprile, in occasione della Milano Design Week 2018, si tiene per la prima volta in Italia ‘Architettura in Corto’, il ciclo di cortometraggi sull’innovazione e le tendenze dell’architettura contemporanea, organizzato con il sostegno della società spagnola Roca. Creato dall’agenzia B&S di Barcellona su un concept di Andrea Sassi, con la curatela di Dario Furente, e il coordinamento a Milano di Geo Lanza, ‘Architettura in Corto’ nasce con l’obiettivo di promuovere il video come formato per narrare efficacemente i processi architettonici.

A differenza della fotografia, che per un lungo periodo è stato l’unico linguaggio per descrivere l’architettura, l’immagine in movimento permette di esporre non solo il risultato finale, ma anche le idee degli autori, l’interrelazione con gli abitanti e l’impatto sulla società. Sulla scia della democratizzazione dell’audiovisuale, imposto dall’uso degli smartphone e dei social, la prima edizione italiana del ciclo si propone di aprire il dibattito su questa nuova forma di raccontare l’architettura. Ogni proiezione, a cui è possibile assistere previa registrazione online sul sito www.architetturaincorto.com, è infatti accompagnata da un dibattito affidato a personaggi di spicco del settore selezionati in base ai temi.

Negli spazi di Xperience Hub in via Gaspare Bugatti 16/18 in zona Tortona, si inizia martedì con due corti sul tema “Architettura scenografica o orografica?” commentati dall’architetto e designer Ramón Esteve e dal fotografo e regista Alfonso Calza. Mercoledì è la volta di “Unfinished Italy” del giovane regista italo-francese Benoit Felici, che ha attraversato il territorio italiano alla ricerca delle opere pubbliche mai giunte a completamento: Barbara Coppetti, ricercatore che conduce l’iniziativa ‘Riformare Milano’ del Politecnico di Milano e Giovanni Corbellini, architetto, critico e docente di progettazione e teorie all’Università di Trieste, raccontano come abbia scoperto un nuovo stile architettonico, l’incompiuto siciliano. Giovedì ci si interroga su come sarà la città del futuro insieme a Paolo Carli, architetto e ricercatore del dipartimento di Architettura e studi urbani del Politecnico di Milano. Per finire, i due cortometraggi di venerdì sottolineano come le immagini possano trasformare il profilo urbano. Se ne parla con Alessandro Manetti, direttore dell’Istituto Europeo di Design di Barcellona.

In programma, giovedì 19 aprile jumpthegap, il talk creato da Roca, che si svolge periodicamente in diverse città del mondo, con l’obiettivo di diffondere contenuti e conoscenze sull’architettura e sul design grazie al coinvolgimento di figure di rilievo nei due ambiti. Ospite la pluripremiata designer italiana Sara Ferrari.

La prima edizione italiana di Architettura in Corto è organizzata grazie al sostegno di Roca, impresa dedicata alla progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti per lo spazio bagno, pavimenti e piastrelle in ceramica per l’architettura, la costruzione e l’interior design. Le sue origini risalgono al 1917, quando la famiglia Roca iniziò la costruzione del suo primo stabilimento produttivo a Gavà (Barcellona). Cento anni dopo la sua fondazione, l’azienda impiega oltre 22.600 persone, possiede 78 centri di produzione ed è presente in più di 170 mercati nei cinque continenti.

Xperience Hub – via Gaspare Bugatti, 16/18 – Milano, Zona Tortona

Per assistere agli incontri registrarsi online sul sito: www.architetturaincorto.com

Mapping VIVA Festival

The Future of cities

Rifugio Foto Mariela Apollonio

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IBISPACE DESIGN

Ho conosciuto l’urban artist spagnolo Antonyo Marest lo scorso giugno a Barcellona. C’è stato feeling immediato, quello che nasce tra persone appassionate e professionali, curiose e vitali. Antonyo mi ha subito espresso il suo desiderio di venire a Milano, dove non ha mai lasciato il suo segno forte e pieno di allegria. Avvicinandosi il Salone del Mobile sono riuscita ad accontentarlo!

Per la prima volta presente alla Milan Design Week, nel nuovo Rainbow District Milano in Porta Venezia, la catena ibis, parte del gruppo AccorHotels, ospita all’hotel ibis Milano Centro una sua installazione site-specific.

Creando l’IBISPACE DESIGN alla fine mi sono ritrovata a curare la sua prima mostra a Milano. Ispirata al Tropicalismo dal 17 aprile campeggerà sulle vetrine di via Lazzaretto e nel cortile di ingresso dell’hotel. Tra i motivi più rappresentati nel lavoro di Antonyo Marest c’è la figura geometrica pseudo-triangolare che rappresenta un secchio in equilibrio – simbolo della crescita personale e del positivismo che resta incrollabile contro tutte le probabilità – e il riferimento al gruppo Memphis, il movimento di progettazione architettonica e industriale di grande influenza negli anni ’80. Nelle sue opere si vede come la combinazione “memphis” si mescola con forme impossibili, colori esagerati e diseguali facendo riferimento alla lotta e alla comunione di stili, movimenti e tendenze nell’arte. Risultando perfettamente integrato nello spirito del nuovo distretto.

All’interno, l’IBISPACE DESIGN è caratterizzato dal coinvolgimento di aziende di illuminazione e arredamento che personalizzano l’ibis Milano Centro per una settimana, rendendo la location uno dei punti di attrazione per gli amanti dell’arte e del design.
Dalla lounge alla reception, dal giardino al bar dell’hotel, si incontrano tra gli altri pezzi in esposizione le lampade di FERROLUCE handmade light, che sostituiscono temporaneamente tutte quelle del layout originale caratterizzando con il proprio stile vintage e underground lo spazio. Anche il Bistrò&Bar LINEAUNO, che prende ispirazione dal ‘Carrelli’, il caratteristico tram milanese costruito negli anni Trenta di passaggio accanto all’hotel, è ideale per esporre le lampade della linea Retrò in ceramica effetto trompe-l’œil dell’azienda friulana. Le panche sono di COOLWOOD, azienda sostenibile catalana che produce mobili in legno riciclato proveniente dal recupero di vecchio legname; è una Ecolabel impegnata anche nella riforestazione con alberi che non saranno impiegati per fini commerciali.

Della designer Manuela Bucci la poltroncina Papillon disegnata per PIUMA e il progetto Île Flottante premiato lo scorso anno con il Red Dot Award Award | Design Concept 2017. E dall’incontro con Manuela è nata una versione speciale della sua Île Flottante con disegno espressamente realizzato da Antonyo, che sarà possibile vedere in anteprima al fuorisalone.

Antonyo Marest è nato nel Mediterraneo nel 1987 e risiede a Madrid. Ha viaggiato in tutto il mondo, assorbendo la cultura della grafica dall’America all’Europa Centrale. Tra le sue opere creative ci sono diverse esposizioni che hanno il merito di trasportare il suo talento dall’interno di un museo alla strada per far condividere la sua arte con il pubblico nella forma di pittura, scultura e fotografia. Oltre alla street art e ai graffiti, notevoli sono i suoi progetti di design industriale, per l’interior, il tessile e l’abbigliamento, i lavori di grafica e personalizzazione, le copertine di album, i poster, il merchandising, le campagne di marketing. Attualmente sviluppa i suoi progetti con il collettivo chiamato NOVO111.

IBISPACE DESIGN
17-22 aprile 2018 h. 10.00-20.00

Cocktail venerdì 20 aprile h. 19.00-22.00

c/o IBIS MILANO CENTRO
Via C. Finocchiaro Aprile, 2 – 20124 Milano
Tel. (+39) 02 63 151
email: h0933-bo@accor.com
ibis.com

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RECEPTION
RECEPTION
http://www.accorhotels.com/0933
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“FROM HERE ON”, l’attivismo sociale in difesa della libertà e dei diritti umani nella mostra personale di FRANCESCA GALLIANI dedicata a New York e al movimento transgender

In occasione della Milan Fashion Week dedicata alla moda uomo, inaugura venerdì 12 gennaio alle 18.30 allo spazio M.A.C. Musica Arte Cultura di Milano “FROM HERE ON”, mostra monografica dedicata all’artista Francesca Galliani, che torna in Italia con un progetto speciale in esclusiva per MANINTOWN, online e onpaper magazine di lifestyle maschile. La personale dedicata a Francesca Galliani, curata da Federico Poletti, presenta due serie inedite, una composta da ritratti di uomini e donne transgender e una legata alla continua evoluzione di New York, che esplorano tematiche centrali nell’estetica dell’artista.

Sin dagli anni Novanta l’artista ha mostrato tramite le sue opere, la forza, la dignità e la bellezza di uomini e donne transessuali, che vivono ai margini delle tradizionali categorie con cui definiamo la società e i ruoli. Storie di coraggio che celebrano la diversità e il diritto di essere veramente se stessi, un omaggio alla fragilità, alla fugacità e alla natura sempre mutevole di identità e memoria. Commenta la stessa Galliani: “Le mie radici sono italiane, Milano è il mio passato, vive ancora dentro di me in un posto remoto, non dimenticato, ma oggi sono orgogliosamente newyorkese. Devo così tanto a questa città. Mi è stata di fondamentale aiuto per arrivare a conoscermi, accettare e celebrare chi sono. È una città che pulsa di libertà, tolleranza, accettazione, apertura mentale e che celebra le differenze. New York è una città che prospera e si espande proprio grazie alle differenze, alle diverse culture e religioni, alla sessualità e al gender. Molto è stato fatto per i diritti e l’accettazione LGBTQ, ma abbiamo ancora molta strada da fare. Sfortunatamente, c’è ancora molta violenza, in particolare verso le donne trans di colore. Per quanto riguarda il mio lavoro, voglio far emergere la bellezza e la dignità di queste persone che sono state rifiutate dalla società. L’educazione, l’arte, le manifestazioni in difesa dei nostri diritti, tutto contribuisce al progresso”.

“Sono davvero orgoglioso di aver potuto lavorare su questo progetto con Francesca Galliani – dichiara Federico Poletti, direttore di MANINTOWN – per portare a Milano e nel magazine che girerà tutto il mondo un contenuto non solo di grande valore artistico, ma anche con forte valenza sociale. Un messaggio sulla cultura della diversità, sul coraggio e sui diritti umani che sento molto vicino alla filosofia di MANINTOWN”.

Le opere di Francesca Galliani sono costruite su sofisticati giochi di sovrapposizioni tra fotografia e interventi pittorici, lettering con messaggi di forte impatto politico e sociale e grafiche tratte da pubblicità e giornali d’arte, storia e letteratura. Il risultato è sempre di grande intensità narrativa e simbolica, grazie anche alle manipolazioni degli elementi chimici in camera oscura.

“Quando Galliani ritrae la città di New York, sua patria adottiva e fonte primaria della sua produzione artistica, non si concentra solo sui famosi, iconici, punti d’attrazione che tutti conosciamo come la Grand Central Station o la Statua della Libertà. Cattura anche la New York che sta scomparendo, persa fra spostamenti demografici o inglobata dallo sviluppo commerciale. Le facciate di negozi in disuso, murales dipinti a mano, vecchi hotel i cui giorni di gloria sono passati o inquilini, con fortuna avversa, ormai andati via da lungo tempo. Attraverso i suoi occhi si scopre una New York da noi sconosciuta, ma che è quella amata dalle persone che ancora popolano le sue vie. L’artista mostra le pieghe nascoste dell’esperienza umana, gli angoli bui ma evocativi dove si incontrano e pulsano pieni di mistero romanticismo e grinta di una città in continuo mutamento”, ha detto di lei la curatrice americana Peggy Fogelman.

“Come artista – sostiene Francesca Galliani – ho la responsabilità di difendere la libertà di espressione, i diritti umani fondamentali e la libertà civile e politica che è tuttora soppressa nella nostra società moderna, che purtroppo ha fatto grandi passi indietro dopo i risultati delle ultime elezioni americane. Storicamente è una realtà che l’arte aiuti a cambiare il mondo e la mia intenzione e passione è quella di contribuire a questo cambiamento con i miei lavori”.

Francesca Galliani è seguita dal gallerista Davide Campi dal 2015 a Ibiza dove, dopo vent’anni dedicati alla fotografia come agente e mosso da una grande passione per le foto artistiche, ha aperto la sua prima galleria d’arte portando quella fine eleganza che costituisce il gusto italiano per la bellezza e la dolce vita. Un punto di riferimento oggi per l’isola e i suoi frequentatori internazionali con mostre dedicate a grandi artisti contemporanei a partire da quelle di alcuni artisti legati a Campi da un lungo rapporto professionale quali oltre a Francesca Galliani, Hugh Arnold, Salvatore Arnone, Matthew Broussard, Rachel Dubbe, Christian Houge, Sonia Marin, Marta Piazza, Mr_Reychel, Francesca Romano e Kike Suay.

Francesca Galliani – “From Here On” a cura di Federico Poletti
M.A.C. Musica Arte Cultura, Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano

Opening su invito venerdì 12 gennaio 2018 dalle 18.30 alle 00.30
Mostra aperta fino a martedì 16 gennaio

Orari mostra:
Sabato 13 gennaio: dalle ore 17 alle ore 20
Domenica 14 gennaio: dalle ore 14 alle ore 19
Lunedì 15 e martedì 16 gennaio: dalle ore 10 alle ore 19

per maggiori informazioni: davidecampigallery.com
FB: facebook.com/DavideCampiGallery/?fref=ts
IG: instagram.com/davidecampigallery/?hl=it

sito e social MANINTOWN:
https://www.facebook.com/manintown.italia
https://www.instagram.com/manintownofficial/

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LA ‘CHRISTMAS SHOPPING EXPERIENCE’ ACCENDE MONTENAPOLEONE DISTRICT

Fino all’8 gennaio le vie Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, Santo Spirito, Borgospesso e Bagutta sono teatro della magica atmosfera natalizia: musica, luci e un grande albero di Natale. Grazie a MonteNapoleone District luci anche nelle periferie e una iniziativa benefica a favore di Oxfam.

Sulle note dei più bei canti natalizi suonati dalla Fanfara del III Reggimento Carabinieri di Lombardia che ha sfilato lungo via Montenapoleone fino ad arrivare in piazzetta Croce Rossa sono state accese le luci dell’imponente albero di Natale offerto da Banca del Fucino ed è iniziato ufficialmente il Natale nel Quadrilatero della moda. Grazie a MonteNapoleone District, che rappresenta ad oggi centocinquanta Global Luxury Brand e gli Hotel cinque stelle lusso partner, il cuore della città pulserà all’unisono fino all’8 gennaio per far vivere a milanesi e turisti lo spirito del Natale.

Come ricorda Guglielmo Miani, presidente di MonteNapoleone District, “Con la Christmas Shopping Experience, che da ormai sette anni organizziamo nelle vie del Quadrilatero, Milano è più calda ed emozionante e, grazie a questa atmosfera speciale, che si respira in tutte le più importanti metropoli internazionali da Londra a Parigi a New York, contribuiamo a rendere la nostra città una meta ambita anche durante le festività natalizie. Oltre alle sei vie coinvolte dall’associazione anche quest’anno, il quarto anno consecutivo, illumineremo il quartiere Ponte Lambro a riconferma del nostro impegno nella valorizzazione delle zone periferiche della città”.

In piazzetta Croce Rossa, Banca del Fucino – banca privata fondata nel 1923 dai principi Torlonia e tutt’oggi di proprietà della famiglia – rinnova l’impegno preso l’anno passato accendendo il grande albero di Natale, un imponente Abete “Nordmanniana” di 18 metri che con le sue luci rallegrerà l’intera area circostante.

Quest’anno lungo le vie Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, Borgospesso e Bagutta, MonteNapoleone District inaugura un gioco di luci creato inanellando lampadari di luce alternati a sfere in abete verde. In via Santo Spirito invece, nel rispetto delle caratteristiche intrinseche di questa antica strada, l’allestimento prevede una decorazione con steli di pino, ornati da fiamme di luce e da boule in pino verde.

Al contempo, la musica “di gran classe” selezionata appositamente da Radio Monte Carlo farà da sottofondo allo shopping e passeggiando in via Montenapoleone si potranno ammirare diverse esposizioni: Audi, l’unico marchio automobilistico premium ad offrire una serie di vetture (A3, A4 e A5) ad alimentazione bivalente basata sulla tecnologia benzina TFSI e gas naturale compresso, presenta l’innovativa gamma Audi g-tron. Proseguendo si trovano l’installazione fotografica realizzata da acqua Valverde e la teca intitolata “Il lusso è servito”, allestita dal Department for International Trade (DIT) del Consolato Generale Britannico di Milano che, sotto l’egida Luxury is Great, proporrà un viaggio nell’art de la table e giftware del Regno Unito.

Nel weekend del 16 e 17 dicembre, accanto all’albero di Natale in piazzetta Croce Rossa, il Consolato Britannico in collaborazione con Oxfam ha organizzato un esclusivo set fotografico di beneficenza dal titolo “A Picture for Oxfam”: all’interno di una tipica cabina telefonica inglese un fotografo professionista scattava una Polaroid in cambio di un’offerta minima di 10 euro e il ricavato verrà devoluto per intervenire nella gestione e nella distribuzione d’acqua potabile nei paesi colpiti dalle emergenze idriche. Per l’occasione un simpatico Babbo Natale e il suo elfo hanno allietato le due giornate dedicate agli acquisti regalando cioccolatini della Pasticceria Marchesi.

PALAZZO PUCCI RICONSEGNA ALLA CITTÀ DI FIRENZE IL SALONE DELLE FESTE

Copia di ph_Palazzo_Pucci_IMG_8484Copia di ph_Palazzo_Pucci_152B9402Dopo un importante restauro durato cinque anni e dopo essere state chiuse per circa quarant’anni, alcune delle più preziose sale di Palazzo Pucci vengono finalmente restituite alla città. Firenze può così vedere nel loro splendore luoghi che per tanti anni hanno accolto l’associazionismo e la stampa cattolica. Palazzo Pucci è stato per decenni sede di Toscana Oggi, organo di informazione della Diocesi, al quale è stato assegnato un posto adeguato nel cuore della città. È tuttora sede di Radio Toscana e Radio Firenze. Forse non tutti sanno che il “Salone di Apollo” – così è stato denominato l’antico Salone delle Feste – fino a quaranta anni fa ospitava il cinema “ABC dei ragazzi”, che è stato a lungo punto di riferimento per le famiglie fiorentine, e che nello stesso palazzo si trovano la Caritas Diocesana, l’Agesci e il Ceis-Centro di Solidarietà Firenze Onlus.

Con il recupero di questi spazi nasce a Firenze la PALAZZO PUCCI EVENTS&ACADEMY, una nuova realtà costituita da affermati professionisti del settore e dalla Fondazione Spazio Reale, che ha l’onere di farsi carico dell’organizzazione e della gestione di eventi non solo a Palazzo Pucci, ma anche a Spazio Reale, centro congressuale multifunzionale di 25.000 mq con vocazione formativa, sportiva e ristorativa a Firenze Nord.

L’edificio di via de’ Pucci 2 ha una storia importante, testimoniata dalle preziose opere artistiche di cui è ricco. Il primo nucleo risale al 1480, quando Antonio Pucci acquistò in questa zona case ed orti. Successivamente vi furono ampliamenti e interventi architettonici eseguiti da illustri architetti e artisti quali Giovanni da San Giovanni, Jacopo Chiavistelli e Giovanni Domenico Ferretti. Nel 1901 viene dichiarato patrimonio artistico nazionale dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti.

Ciò che rende famoso il palazzo, oltre al fascino dei grandi saloni grazie ad affreschi, tele, sculture di pregio, è la vicenda criminosa di cui la finestra murata al piano terra, all’angolo con via dei Servi, resta testimone: la “congiura dei Pucci”. La famiglia Pucci fu alleata dei Medici per lungo tempo, almeno fino al 1559, quando Pandolfo Pucci incarica due sicari di colpire il Granduca Cosimo I proprio dalla finestra del palazzo, mentre si recava in corteo alle celebrazioni religiose nella Basilica in piazza della Santissima Annunziata. Scoperto, viene impiccato insieme ai suoi complici e la finestra da cui si appostarono i sicari murata per sempre, a ricordo dell’evento e per punizione della famiglia.

Situato nel cuore del centro storico di Firenze, a pochi passi dal Duomo, Palazzo Pucci, che dà il nome all’omonima via, è oggi diviso in due porzioni: una di proprietà della famiglia Pucci, l’altra di proprietà dell’Arcidiocesi, che ha condotto i lavori di restauro anche con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Riportate allo splendore originario, le due sale, il “Salone di Apollo” e la “Sala di Paride”, riccamente decorate e affrescate sono situate al piano nobile dell’edificio, a cui si accede tramite lo scalone monumentale e l’atrio, e sono oggi pronte ad ospitare conferenze, convegni, eventi, concerti, cene e feste di nozze. Il Salone di Apollo può accogliere fino a 180 persone sedute, mentre la Sala di Paride ha una capienza di 90 posti a sedere. L’ampia corte al piano terreno consente di realizzare allestimenti particolari e di accogliere in una cornice suggestiva servizi di catering.

La riapertura di quest’ala di Palazzo Pucci consente, grazie alla collaborazione tra le due importanti istituzioni della città, di poter contare su un nuovo spazio di incontro che, oltre a valorizzare uno scrigno poco conosciuto, contribuisce ad una ulteriore valorizzazione del centro della città ed in particolare di una zona storica, che ospita l’Ospedale di Santa Maria Nuova e il Teatro Nazionale della Pergola, uno dei teatri all’italiana più antichi al mondo.

PALAZZO PUCCI EVENTS&ACADEMY, che può contare su una realtà di alto livello, professionale e strutturata, in grado di fornire progetti e servizi per eventi a società e privati, grazie a Palazzo Pucci Ristorazione completa la proposta con un servizio catering, sia in occasione di eventi nelle sue due sedi sia in altre location esterne, con il supporto eventuale anche delle sale del ristorante LesSeRre, per pranzi, cene, coffee break, cocktail e aperitivi. Situato all’interno di Spazio Reale, a piano terra, è dotato di 135 coperti, con possibilità di arrivare fino a 330 posti a sedere utilizzando una seconda sala e di ospitare fino a 1.000 persone per cocktail o buffet utilizzando i vari ambienti e gli esterni, dove è possibile pranzare e cenare nei mesi primaverili ed estivi.

Tra i servizi forniti, anche la progettazione di originali e coinvolgenti team building all’interno del Centro Sportivo Spazio Reale o in una delle sale, in collaborazione con i formatori e gli artigiani di cui PALAZZO PUCCI EVENTS&ACADEMY si avvale anche per i propri seminari e corsi legati al mondo del lavoro. A Palazzo Pucci, infatti, nei prossimi mesi verrà dato l’avvio ad una vera e propria Accademia con corsi di formazione di pelletteria, moda, arte orafa e altri settori inerenti la produzione artigianale fiorentina.

Così gli spazi verranno impiegati anche per dare risalto all’artigianato locale, uno dei primati di Firenze a livello internazionale, formando giovani italiani e stranieri. Un investimento che, coinvolgendo professionisti di altissimo livello e maestranze locali, fa onore al capoluogo toscano e contribuisce a portare valore alla città con eventi e interlocutori capaci di apprezzarla in tutta la sua bellezza.

Per maggiori informazioni: palazzopuccieventi.it/palazzo-pucci/

“The Modern Man”, una mostra in Montenapoleone promossa da MonteNapoleone District, Milano Unica e Robb Report

Un cocktail organizzato nella MonteNapoleone VIP Lounge ha festeggiato il 16 giugno la prima tappa di un percorso dedicato al fair play dell’uomo contemporaneo: fino al 20 giugno è infatti allestita in via Montenapoleone la mostra fotografica “The Modern Man”, ideata alfine di creare un asse Milano-Firenze che rafforza a livello internazionale il primato della Fashion Week maschile italiana.

MonteNapoleone District, l’associazione che promuove nel mondo la mecca dello shopping di eccellenza, Robb Report e Milano Unica, manifestazione internazionale del tessile/accessori di alta gamma, sono i promotori della originale installazione fotografica focalizzata sulla giacca, capo di abbigliamento per eccellenza dell’uomo contemporaneo.

Allestita in via Montenapoleone dal 10 al 20 giugno 2017, ha il patrocinio del Comune di Milano e il gradito supporto di Camera Nazionale della Moda Italiana e Pitti Immagine Uomo, che ha ospitato dal 13 al 16 giugno un totem dedicato alla mostra nella Fortezza da Basso a Firenze.

Primo di una serie di appuntamenti che durante le settimane della moda uomo analizzeranno i diversi capi del guardaroba maschile, “The Modern Man” per la sua prima edizione parte da un capo basilare come la giacca per esaltarne la capacità di aggiungere il tocco finale e originale a ogni look. La mostra fotografica composta da dieci totem bifacciali realizzati da Robb Report, il manuale del lusso contemporaneo che ha recentemente rinnovato a 360° l’immagine del brand, inclusa la rivista cartacea e il sito, è stata curata con la collaborazione di Alex Badia, stimato Fashion Director di WWD, allo scopo di presentare dieci look di altrettanti brand italiani e di illustrare la centralità del tessuto e degli accessori. Ogni immagine rappresenta un prodotto sartoriale sportivo bilanciando classe e stravaganza, creando dei look di un’eleganza casual che al tempo stesso ridefiniscono il concetto di lusso.

Milano Unica, il salone che presenta i tessuti più prestigiosi dedicati al fashion di alta gamma, partecipa al progetto come anello imprescindibile di un processo che dà vita alla moda. “Milano Unica è da sempre protagonista perché offre agli stilisti la possibilità di scegliere il meglio per le loro collezioni. L’installazione realizzata con i nostri partner dimostra come un’arte secolare unita alla tecnologia d’avanguardia possa creare tessuti classici e di nuova generazione che diventano oggetto “prima di ogni altra cosa” dell’attenzione del designer. Essi sono la materia degli abiti di qualità, esclusivi per struttura, design e “tocco”. Queste ultime sono qualità fondamentali per l’uomo moderno. Siamo molto soddisfatti di evidenziare l’importanza dei nostri tessuti perché sono le nostre aziende la vera fibra dell’eccellenza italiana” afferma Ercole Botto Poala, Presidente di Milano Unica.

Secondo Guglielmo Miani “Milano è da tempo considerata come il luogo d’origine delle tendenze e dello stile dei gentiluomini che percorrono queste strade storiche alla ricerca di una identità stilistica. La scelta dei capi del proprio guardaroba, e il modo in cui li si indossa, rispecchia una personalità unica. Ma al di là del viaggio esperienziale che grazie a Robb Report consente a chi cammina lungo via Montenapoleone di interagire con la giacca lasciandosi ispirare, questa mostra ci offre l’occasione di raccontare quello che più ci sta a cuore ovvero l’intera filiera italiana, dal filato al capo finito. Un approccio unico e distintivo cui Milano Unica offre il suo indispensabile contributo. In più, questa prima collaborazione con Pitti Immagine Uomo rappresenta un passo importante nella direzione della costruzione di un asse Milano-Firenze al fine di rafforzare a livello internazionale il primato della Fashion Week maschile italiana”.

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NUT, UNA SFERA NELL’ELLISSE. L’ultima collezione di luci di Angela Ardisson.

Nut, l’ultima collezione di lampade – a sospensione, da terra, da tavolo e a parete – disegnate da Angela Ardisson trae ispirazione dalla noce, sia per il concept illuminotecnico sia per la forma. Ci sono un contenuto ed un contenitore, un’ellisse che abbraccia una circonferenza. Sinuosità femminili e minimalismo formale, poiché il materiale è uno, l’ottone, così come una è la forma.

La collezione Nut nasce l’autunno scorso quando l’interior designer Michela Curetti aveva chiesto ad Angela Ardisson di creare una lampada per una casa con grandi affacci sull’esterno, in montagna. Qui aveva realizzato una scultura in tessuto metallico che consentisse col suo volume di con-tenere sufficiente espressione luminosa sul grande tavolo del soggiorno e che, al contempo, non facesse ombra nella stanza. Un compromesso tra volumi, materiali e sorgente di luce. Per illumina-re sono state utilizzate le sfere di led, che finalmente da qualche anno, sostituiscono le boule ad incandescenza, (quelle a tungsteno hanno da sempre rappresentato il ’cuore pulsante’ delle sculture della designer, affascinanti per la loro forma e per i loro filamenti a vista, ndr). La sua intenzione è stata quella di trovare una soluzione trasparente in grado sagomare la lampadina ed impedire che il bagliore luminoso desse fastidio agli occhi. Nut è l’involucro che riveste la luce e protegge il nostro sguardo dal suo riflesso.

Nell’allestimento pensato in occasione della Milan Design Week erano presenti anche alcune maxi sculture luminose in bronzo e alcuni pezzi della collezione EARTHLANDS presentata lo scorso anno. Partner dell’esposizione Altai, ovvero Raffaele Carrieri. “Sono molto felice di averlo al mio fianco con i suoi preziosi tappeti – spiega Angela Ardisson – Raffaele ha un gusto raffinatissimo e negli anni ha mantenuto la passione per il suo lavoro, per la ricerca e l’innato piacere di tramandare racconti antichi. Storie che legano trame”.

Gli esemplari dei primi ‘900 scelti per l’allestimento di ARTPLAYFACTORY sono stati prodotti dai nomadi che vivevano sui vasti altipiani dell’Anatolia centro-orientale per assolvere alle necessità quotidiane. Usati come stuoie a terra o come isolamento termico a parete all’interno delle tende, erano tessuti con i colori naturali della lana di capra. “Il termine turcofono Kara significa nero, come le lane utilizzate, e grazie alla grande resistenza del materiale i tappeti venivano anche usati per l’essiccazione delle albicocche, unica fonte di vitamine durante i rigidi inverni. La presenza di piccoli ricami o di fili di diverso colore sono segni di protezione totemica” spiega Carrieri. E’ stata proprio questa “utilità” a preservare intatti, nel corso dei millenni, i caratteri originari di essenzialità del disegno e raffinatezza del filato rudimentale. Tratti che ritroviamo anche nella poetica di Angela Ardisson.

photo © Thomas Pagani