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La collina da scalare di Amanda Gorman

Amanda Gorman all’investitura di Joe Biden legge la sua poesia “The Hill We Climb”

Quando viene il giorno, ci chiediamo: “Dove riusciremo a trovar luce dentro quest’ombra senza fine?” Il peso della Perdita. Un mare da guadare. Abbiamo affrontato le viscere della bestia. Abbiamo imparato che la quiete non è sempre pace e i dettami e i significati di ciò che è “giusto” non significano sempre giustizia. Eppure, l’alba è già nostra ancor prima di accorgerci di averla. In un modo o nell’altro ci stiamo riuscendo. In un modo o nell’altro ci è passata sotto gli occhi e abbiamo visto una Nazione che non si è spezzata, ma semplicemente che non è ancora completata. Noi, i successori di un Paese e di un Tempo in cui una ragazzetta magrolina e di colore, discendente di schiavi e cresciuta da una ragazza madre, riesce a sognare di diventare Presidentessa per poi trovarsi a declamare dinnanzi a un Presidente. E, sì, non siamo ancora tirati a lucido, non siamo ancora immacolati, ma ciò non significa non lottare per creare un’Unione perfetta. Stiamo lottando per forgiare la nostra Unione con determinazione. Per ricomporre un Paese che si impegni nei confronti di tutte le culture, colori, caratteri e condizioni umane. E allora alziamo lo sguardo, non verso ciò che si frappone fra gli uni e gli altri, ma verso ciò che abbiamo innanzi. Eliminiamo le divisioni perché sappiamo che se vogliamo anteporre il futuro, dobbiamo prima anteporre il liberarci dalle differenze. Deponiamo le armi per riuscire a usare le braccia libere per arrivare a quelle degli altri. Non facciamo del male impuniti contro nessuno e vogliamo armonia per tutti. Facciamo almeno in modo che sia il mondo a dir che è tutto vero. Che anche nel dolore cresciamo anche se abbiamo ferito, abbiamo sperato. Che anche se sfiniti, ci abbiamo provato. Che per sempre saremo gli uni agli altri legati, ma vittoriosi. Non perchè non conosceremo mai più la sconfitta, ma perchè non semineremo mai più divisione. Le Scritture ci dicono che ciascuno siederà sotto la propria vite e il proprio fico e nessuno li spaventerà. Se dobbiamo essere all’altezza del nostro Tempo, allora la Vittoria non verrà dalla lama, ma da tutti i ponti che abbiamo costruito. Questa è la promessa nella radura, la collina da scalare, se solo osassimo davvero. Perché essere americani va oltre l’orgoglio ereditato. E’ il passato dentro il quale camminiamo e come lo ripariamo. Abbiamo visto una forza che potrebbe mandar in pezzi e non ricomporre quei pezzi della nostra Nazione Distruggerebbe la Democrazia se ne ritardassimo l’insediamento. E quest’azione è stata quasi perpetrata. Ma se la Democrazia può periodicamente subir dei colpi, non si potrà mai sconfiggere per sempre. Noi crediamo in questa Verità in questa Fede, poiché mentre posiamo lo sguardo sul futuro, la Storia posa il suo sguardo su di noi. E’ il momento della redenzione dei giusti. Lo temevamo all’inizio. Impreparati ad essere gli eredi di tale terribile ora. Ma dentro tutto ciò troviamo la forza di essere gli autori di un nuovo capitolo, di regalarci speranza e sorriso. E quindi, se un tempo ci chiedevamo come potessimo mai prevalere sul disastro, ora diciamo convinti: “Come potrebbe mai il disastro prevalere su di noi?” Non torneremo a ciò che era, ma cammineremo verso ciò che sarà: un Paese coi lividi ma intero, benevolo ma coraggioso, fiero e libero. Non ci faremo fuorviare o non ci fermeremo davanti all’intimidazione, perché sappiamo che la nostra mancanza d’azione e inerzia saranno l’eredità alla prossima generazione che sarà il Futuro. I nostri errori saranno i loro fardelli. Tuttavia, una cosa è certa. Se mischiamo pietà con potenza e potenza con diritto, allora l’amore diviene la nostra eredità e cambierà il diritto di nascere ai nostri figli. Quindi, lasciamo dopo di noi un Paese migliore di quello che ci è stato consegnato. E con ogni respiro del mio bronzeo petto, innalzeremo questo mondo ferito in un mondo mirabile. Verremo dalle colline dorate dell’Ovest. Verremo dal Nord Ovest battuto dai venti dove i nostri Padri fecero per primi la Rivoluzione. Verremo dalle città lambite dai laghi degli Stati del Midwest. Verremo dall’assolato Sud. Ricostruiremo, riconcilieremo e ci riprenderemo. E in ogni nicchia della nostra Nazione e ogni angolo che prende il nome dalla nostra Nazione, la nostra gente diversa e magnifica emergerà martoriata e meravigliosa. Quando verrà il giorno usciremo dal buio della fiamma senza timore.La nuova alba si libra se la liberiamo. Perché c’è sempre luce se siamo abbastanza coraggiosi per vederla. Se siamo abbastanza coraggiosi da esser noi la luce.

(traduzione di Paolo Maria Noseda)

Il bello della diretta

Dall’inizio del lockdown, sono già venti le dirette di “UN DEBOLE QUASI PER TUTTO by gwep“, organizzate e trasmesse come sempre in contemporanea sul mio profilo Facebook (Guendalina Perelli) e sul canale YouTube appositamente creato. Oltre ai nove incontri di PANICO AL VILLAGGIO, la serie di appuntamenti con il pedagogista appassionato di cinema Aldo Manfredi in cui parliamo di bambini, di cinema e di cinema per bambini. Non necessariamente in questo ordine.

La Repubblica segnala i prossimi due appuntamenti di mercoledì 20 gennaio con Marcello Bonfanti e di giovedì 21, sempre alle 14, con Luciano Ruggeri.

Marcello Bonfanti, fotografo

Fotografo documentarista e ritrattista pluripremiato di fama internazionale, con all’attivo reportage per le più importanti testate del mondo e servizi corporate per noti marchi, Marcello Bonfanti ha esorcizzato il confinamento da lockdown dando vita ad un progetto che rappresenta un intimo rinascimento. La reclusione forzata che ha sconvolto improvvisamente la sua, come la nostra, vita facendogli annullare tutti i piani, lo ha gettato in una sorta di accettazione meditativa dell’ineluttabile. Questa esperienza lo ha ispirato a produrre immagini che sono una riflessione sull’esistenza. Fotografie la cui geometrica composizione racconta la storia della ricerca di un equilibrio che parte dall’esistente per superarlo. Una ricerca che è frutto di una squisita sensibilità e di una non comune capacità di sondare gli aspetti antropologici e sociologici della nostra società.

Luciano Ruggeri, personal voice trainer

La vostra voce fa intimamente parte di voi. Tutto nasce da un semplice soffio d’aria che attraversa il vostro corpo, prende il colore dei vostri pensieri e delle vostre emozioni e quando ne fuoriesce, rimane intriso della vostra essenza” (Roger Love). Personal Voice Trainer, Luciano Ruggeri è superfluo dirlo, ma t’incanta letteralmente con la voce. Da oltre vent’anni è formatore, senior consultant, coach per aziende nazionali e internazionali. Progetta percorsi per il miglioramento dei comportamenti organizzativi e manageriali e conduce percorsi formativi sulla leadership situazionale dedicati a dirigenti, coordinatori di reti vendita e profili commerciali. Realizza corsi di Public Speaking rivolti a coloro che nella loro attività hanno la necessità di gestire presentazioni, interventi in convegni e meeting ed è esperto di metodi e nel trasferire competenze nell’uso della “voce” che utilizza con lo scopo di far migliorarne l’espressione e l’efficacia persuasiva di chi ha la necessità di comunicare in pubblico. Ma anche nel privato tutti potremmo trarne vantaggio… 

Qui sotto la copertina del suo libro ‘Parlare in pubblico con l’incanto della voce’, edito da Ronca Editore, disponibile ça va sans dire come audiolibro, che nella prossima edizione vedrà la mia collaborazione per il proofreading.

Eh sì, dopo tanti anni a correggere comunicati stampa, sono talmente allenata che mi dedicherò volentieri anche a questo 😉

Le dirette possono essere sempre riviste in ogni momento qui:  https://www.youtube.com/channel/UCBHIW6dkQzjQ7-2Y7foOCew/featured

*** Aldo Manfredi lavora da circa vent’anni come pedagogista nei nidi e nelle scuole dell’infanzia della provincia di Reggio Emilia. Laurea in Filosofia (Università di Parma, 1995), Master di Specializzazione (Il ruolo del Coordinatore Pedagogico). È specializzato nella formazione professionale rivolta a insegnanti di nido e scuole dell’infanzia e nelle pratiche educative riguardanti l’essere genitori oggi. Ha collaborato con la Fondazione Reggio Children all’interno del progetto Fare Scuola ed ha varie pubblicazioni all’attivo (Cineforum, Edizioni Junior). Cura la rubrica sul cinema d’animazione della rivista Bambini (Ed. Spaggiari). Sul suo sito anche un blog con i suoi articoli: https://aldomanfredi.it/


The Great Reset, un articolo di Paolo Gallo

Paolo Gallo, autore del libro The Compass and the Radar e collaboratore di diverse testate internazionali come Harvard Business Review e Forbes, ha scritto un interessante articolo dal titolo The Great Reset? – Tra sfinimento, paura e speranza l’unica soluzione è azzerare il sistema per poter finalmente ripartire. In maniera democratica.

L’ho tradotto in spagnolo, perché molti dei mie contatti ‘castellano hablantes’ potessero leggerlo. Sono d’accordo con lui che “Non possiamo costruire un nuovo contesto con i vecchi attori e dimenticarci che in un mondo con Jeff Bezos abbiamo 2 miliardi di persone che cercano di sopravvivere con meno di 2 dollari al giorno”.

Estoy de acuerdo con Paolo Gallo: “No podemos construir un nuevo contexto con actores antiguos y olvidar que, en un mundo con Jeff Bezos, tenemos 2 mil millones de personas tratando de sobrevivir con menos de $ 2 al día“.

El Gran Reinicio (articulo de Paolo Gallo autor del libro The Compass and the Radar y collaborador de revistas como Harvard Business Review, Forbes)

El Covid-19 ha cambiado el mundo: por lo tanto, debemos observar el mundo desde otra perspectiva. Entendemos el deseo de reiniciar, de un “Gran Reinicio” que puede traducirse como “volver a poner en su lugar” o “reiniciar” el sistema antes de poder reiniciar. El Foro Económico Mundial denominó la próxima reunión de Davos exactamente así, The Great Reset, el gran reinicio.

Dos preguntas se vuelven espontáneas y naturales. Lo primero: ¿qué tenemos que resetear antes de empezar de nuevo? El segundo: ¿quién presionará el botón “Great Reset”, quién operará las palancas de control? ¿Funciona el sistema? Absolutamente sí, y también muy bien, por ejemplo, para Jeff Bezos-Amazon la riqueza aumentó en 76B, Musk-Tesla + 43B, Zuckerberg-Facebook+ 42B, Ballmer-Microsoft + 18B y Ellison-Oracle + 12B pueden estar satisfechos, ¿qué opinas?

Sin embargo, el sistema no funciona tan bien para los 50 millones que han perdido sus trabajos y para los 27 millones de ciudadanos estadounidenses que ya no están cubiertos por ningún tipo de seguro médico desde que comenzó Covid-19: lo que significa estar sin trabajo, sin seguro con una asignación estatal de $ 1200 para sobrevivir?

Según la Oficina de Estadísticas Laborales autorizada (BLS), 82 millones de trabajadores en los Estados Unidos son pagados por hora sin protección social. Estos trabajadores forman parte de la llamada “gig economy” que desde fuera parece sinónimo de dinamismo pero desde dentro significa precariedad, falta de proyectos a largo plazo.

El riesgo que corremos es fácil de entender pero difícil de resolver: que el reinicio sea liderado por personas e instituciones que seguirán sirviendo solo a los intereses de quienes se han beneficiado hasta ahora. Entonces, ¿cuáles son los problemas que debemos enfrentar? Encontré el libro reciente de Robert Reich, The System, quien se desempeñó como ministro de Trabajo con el presidente Bill Clinton, esclarecedor. En su análisis, Reich parte del poder, no de una división ahora obsoleta e irrelevante entre la derecha y la izquierda, sino entre los que están en el poder y los que no están en el poder.

En otras palabras, entre un sistema democrático y uno oligárquico. Los directores generales, jefes de empresas, no salen bien de este análisis. Difícil culparlo sabiendo que, entre 1980 y 2019, las ganancias de CEOs aumentó un 940% en términos reales, mientras que el de trabajadores en un 12%.

Del poder pasamos a la corrupción “no visible”, la corrupción sistémica que la Corte Suprema ha definido como “El efecto corrosivo y distorsionador de la acumulación de riqueza creada gracias al papel de empresas e instituciones que ya no sirven a los intereses de los ciudadanos”. En 1964, el 79% de los estadounidenses creía que el gobierno estaba trabajando por el bien común, mientras que en 2014 el 63% de los ciudadanos pensaba que la democracia estaba, literalmente, a la venta al mejor postor.

¿Sabes cuál es el indicador más relevante para entender cuál será la riqueza y las posibilidades de una persona? La riqueza de la familia y el entorno del que proviene esta persona. En colegios y universidades como Princeton, Yale, Penn hay más estudiantes provenientes del porcentaje más rico de estadounidenses (el famoso 1% en la parte superior de la pirámide) que el 99% restante. El libro ‘La trampa de la meritocracia: cómo el mito fundacional de Estados Unidos alimenta la desigualdad’ de Daniel Markovits ilustra muy bien cómo el sistema educativo es actualmente el mayor obstáculo para crear oportunidades para quienes no forman parte de la élite.

El “Gran Reinicio” solo funciona a través de un sistema democrático en el que todos están representados, donde todos son escuchados y respetados.

Le dirette di UN DEBOLE QUASI PER TUTTO

“Un debole quasi per tutto” è un libro scritto da un novantenne curioso che, come me, amava molto la vita e le sue sfaccettature. Lo comprai innamorandomi del titolo, perché anche io ho un debole quasi per tutto. Aldo Buzzi è stato uno scrittore, sceneggiatore, regista e architetto che, come me, viveva a Milano. Dedico a lui le conversazioni che tengo qui, strettamente legate alla mia passione per la comunicazione.

Con la mia agenzia GWEP public&media relations mi occupo da molti anni di dare visibilità a progetti e produzioni in diversi ambiti. Ora ho anche un canale per parlarne.

Gli episodi sono già dieci oltre alle puntate di PANICO AL VILLAGGIO – realizzate in collaborazione con il pedagogista appassionato di cinema Aldo Manfredi – che sono dirette a… seminare la calma in casa, prima durante il #lockdown e ora durante il week-end.

Tutte le dirette si possono rivedere su Facebook o cliccando qui: https://bit.ly/32CumAa

Seguimi!

Guendalina Perelli

Riapre il Museo della Barca Lariana

Dopo la lunga pausa dovuta al Covid-19, venerdì 10 luglio alle ore 14 riapre il Museo Barca Lariana di Pianello del Lario (Lago di Como).

Diverse le novità per i visitatori, a partire dall’ingresso gratuito per la stagione 2020. Una nuova terrazza a lago restituisce un’impareggiabile vista di rara bellezza sul Lago di Como e nuove passerelle esterne sopraelevate permettono di visitare lo storico piroscafo “Balilla” e la tradizionale gondola “Giulia” da una nuova prospettiva: non più solo dal basso verso l’alto ma anche dall’alto verso il basso.

Altra novità, l’esposizione di due nuove imbarcazioni: entrambi salvati dalla demolizione, l’aliscafo “Freccia dei Gerani”, ultimo esemplare della sua tipologia di aliscafo, costruito nel 1977, che ha effettuato il servizio di linea nel Lago di Como trasportando con i suoi quasi 22 metri di lunghezza, pendolari e turisti fino al 2016, e il piccolo battellino “Il Nibbio”.

Con la riapertura sono state attuate tutte le misure di sicurezza anti-contagio: all’ingresso verrà rilevata la temperatura con termo-scanner e in caso di valore superiore alla norma, verrà richiesto di riprogrammare la visita. Sarà obbligatorio l’uso della mascherina e una apposita segnaletica orizzontale aiuterà i visitatori a rispettare le regole di distanziamento fisico.

Non è necessaria la prenotazione online, che è invece obbligatoria per le visite guidate, per gruppi al massimo di 10 persone, e per la partecipazione alle varie attività in programmazione al Museo.

Il Museo Barca Lariana si pone fra i principali esempi lombardi di “museo diffuso”, ovvero presidio di tutela attiva del territorio su cui si trova, esprimendo appieno il concetto del rapporto tra musei e paesaggi culturali.

Si tratta di un patrimonio unico al mondo, nato da anni di “vita e conoscenza” del territorio del Lago di Como, che hanno portato alla realizzazione di una raccolta di inestimabile valore per il settore nautico e per la storia dell’Italia, ospitata in 9.400 metri quadri di sale e magazzini e su oltre 8.000 metri quadri di parco.

Il Museo possiede una raccolta di imbarcazioni che non ha eguali in Europa:

  • quasi 200 barche a remi e gondole e quasi 50 barche da pesca e caccia
  • più di 100 motoscafi fuoribordo e circa 100 motoscafi entrobordo da turismo
  • circa 40 motoscafi entrobordo da corsa e circa 80 barche a vela
  • 3 barche a remi da contrabbando
  • il più antico battello del Lago di Como, 6 imbarcazioni militari e 4 barconi da lavoro
  • quasi 300 motori fuoribordo e 80 motori entrobordo
  • migliaia di oggetti attinenti la costruzione e l’uso delle barche, oltre a centinaia di registrazioni, diapositive, libri, riviste e più di 3.000 fotografie.

Per maggiori informazioni o per particolari richieste:

telefono:   +39 0344 87235

email: info@museobarcalariana.it

Angela Florio con DecorAzione® raggiunge la quarta dimensione


Dai sistemi modulari per l’interior decoration, il design e la moda alle invenzioni artistiche fino alle mascherine anti Covid-19, un percorso in divenire che trova il suo compimento nell’evoluzione continua.

Veneziana d’origine, Angela Florio ama definirsi una decoratrice contemporanea. Vive e lavora a Milano, dove nel 2000 fonda DecorAzione®, un movimento di arte applicata agli ambienti in cui le donne e gli uomini vivono. Il suo atelier è nel cuore più antico della città, in via Santa Maria Fulcorina 20, dove hanno sede anche due realtà con cui collabora da anni, impegnate come lei nella promozione e valorizzazione del patrimonio culturale del distretto, 5VIE ART+DESIGN e SIAM la Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri di via Santa Marta.

La sua specialità è la progettazione e realizzazione di sistemi modulari per l’interior decoration, il design, la moda e l’arte. I suoi sistemi modulari si basano sull’utilizzo di modelli ornamentali che lei stessa inventa, perché possano essere trasferiti in ogni campo di applicazione artistica.

Ispirata dalle opere di Giorgio De Chirico e Hokusai, Angela Florio imprime alle sue creazioni uno stile contemporaneo nel quale, affascinata da sempre dall’influsso della quarta dimensione, riesce a conferire quella componente che costituisce lo spazio-tempo quadridimensionale unificato in cui occorrono ed esistono tutti gli eventi del nostro universo.

La decorazione applicata alle maschere anti Covid-19

Passato, presente e futuro si fondono nelle creazioni di Angela Florio trovando un nuovo significato. Come nelle mascherine anti Covid-19 che sta mettendo a punto insieme alla stilista Natascia Moscato di Nat Mos Lab, nascono dalla sua profonda esperienza e dalla costante ricerca dei materiali più attuali e moderni, anche e soprattutto ecosostenibili e non sintetici.

Fortemente consapevole della realtà cui viviamo, da anni i suoi progetti sono proiettati a creare valore attraverso la riscoperta delle tecniche artigianali del passato e dei mestieri antichi. Da veneziana ha accolto con entusiasmo l’idea di collaborare con Natascia Moscato di Nat Mos Lab per realizzare maschere che sono mascherine anti Covid-19. Venezia è nota per le maschere ma anche per la tradizione legata ai materiali e ornati spettacolari. “Già nel ‘700 a Venezia” racconta Angela Florio “si dava grande importanza alla luce, come quella degli specchi, che venivano realizzati per rendere l’immagine riflessa più brillante e satinata creando un effetto ‘soft focus’ ovvero tale da ridurre i contrasti dell’immagine mantenendo la definizione”.

Così, anche nello studio delle mascherine, Angela ha potuto recuperare e applicare quei principi che già da tempo appartengono ai suoi principi, come il Made in Italy e l’economia circolare per valorizzare il mercato interno.

Le mascherine, progettate durante il lockdown, saranno infatti autoprodotte dai due Atelier DecorAzione e Nat Mos Lab. Mascherine riciclabili, perché realizzate con tessuti naturali 100% cotone, in modo da poterle lavare e disinfettare. La decorazione è pensata come per una maschera settecentesca e sarà anche possibile personalizzarle con perline dorate per riprodurre proprio quell’effetto pensato per donare bellezza agli occhi degli antichi specchi veneziani.

L’impiego dell’oro è proprio una delle passioni di Angela. Tra le principali tecniche utilizzate c’è infatti la foglia d’oro che, con le lacche orientali e le incisioni, combinate ad un profondo studio del passato e a una lunga tradizione di ricerca e di sperimentazione, conferiscono ai suoi progetti un’irripetibilità degli effetti da rendere ogni opera una creazione unica.

Angela Florio e la decorazione d’interni.

Muri, soffitti, intere abitazioni prendono vita nuova sotto il suo magistrale tocco decorativo. Le palette ornamentali, serie di decori esclusivi, create da Angela Florio hanno trovato nell’interior decoration l’applicazione per eccellenza. Siano queste pittoriche o materiche, la loro realizzazione è sempre modellata e personalizzata in base agli spazi e alle richieste del committente garantendo un’opera finale unica e irripetibile.

Non ci sono limiti alle decorazioni di Angela Florio, che trovano espressione anche nei complementi e ornamenti d’arredo, tutti realizzati interamente all’interno dell’atelier. Pezzi della sua collezione privata e creati su commissione sono stati successivamente prodotti e commercializzati.

Come ad esempio Ramagè, un modello realizzato a penna 3D e prodotto in stampa 3D, il suo utilizzo è a parete o come centrotavola sostituendo le classiche candele. Natura Morta è un arredo ispirato a Giorgio Morandi, dove al posto delle bottiglie la tavola si orna di oggetti che si ispirano a dei giochi di carta. La realizzazione è in paper clay, legno tagliato a Laser Cut con applicazione di carte marmorizzate, o in plexiglas dipinto a mano.

Da questi suoi decori nascono anche le carte da parati in TNT, dall’effetto vellutato, ideali non solo per rivestire pareti ma persino mobili e oggetti. Alcune di queste nascono dalle matrici realizzate a mano, sempre su disegno esclusivo, utilizzate per stampare tessuti (textile design).

Le invenzioni artistiche

Ogni suo progetto si trasforma a contatto con la luce, cambiando con il passare del tempo e acquisendo significati diversi.

Arrás è il primo arazzo contemporaneo che racchiude in sé fili in fibra ottica, utilizzando per la prima volta e in modo del tutto inedito nella decorazione d’interni, un tessuto concepito 30 anni fa e perfezionato tecnicamente negli ultimi anni. Un progetto che parte innanzitutto dalla ricerca storica e artistica sugli arazzi: l’ispirazione nasce da una visita di Angela Florio a Palazzo Vecchio a Firenze, dove la la trama degli arazzi del Bronzino stimolano nell’artista la necessità di realizzare un arazzo contemporaneo attraverso l’utilizzo di un tessuto innovativo. Angela Florio rinnova così l’arazzo tradizionale: lo ricrea, lo reinventa, lo trasforma e lo riporta all’uso quotidiano, facendone un oggetto artistico da inserire nella casa dei nostri giorni creando un opera d’arte che grazie ai materiali futuristi utilizzati, durerà nel tempo. Ciascun arazzo del progetto Arràs rivela la sua unicità nel momento in cui è installato in un determinato spazio. E’ con lo spazio e con la luce di quell’ambiente che l’arazzo prende vita e mostra i suoi colori e la complessità della sua formazione. Gli arazzi sono creati a mano con procedure artigianali e personalizzati con il decoro scelto dal committente. Materiale: tessuto sintetico con fibra ottica composta a telaio con 4 led per due lati lunghi con la funzione di illuminare la fibra ottica presente nel tessuto. I colori del tessuto e dei led variano per ciascun’ opera.

Il Quadrolibro è una invenzione di Angela Florio che nasce dalla necessità di trasportare l’arte ovunque. Ogni Quadrolibro, realizzabile anche su commissione, è richiudibile in poco spazio, si apre come un tappetto e si appende come un quadro. E’ composto da singoli moduli di carta uniti tra loro con stoffa ed è riposto in un’elegante scatola. La sua dimensione da chiuso è quella di un foglio A4. La collezione riproduce alcuni particolari delle maggiori città italiane attraverso la tecnica della doratura con l’utilizzo di foglie d’oro e d’argento virate in mecca, segno dell’imprescindibile stile dell’artista. I lampi di luce e colore che emergono conferiscono all’opera una propria originalità e piena contemporaneità.

I Ritratti Contemporanei si caratterizzano per l’originalità interpretativa e la tecnica esecutiva utilizzata. L’immagine dell’individuo ritratto, tutta o in parte, è rappresentata per mezzo di linee ombre e colori. Il soggetto è visto dall’alto con tecnica prospettica “geografica”: le sue esperienze e la sua vita vengono racchiuse dentro forme sinuose. I fatti vissuti, incisi nell’anima, portano alla configurazione del proprio “io” con risultati variabilissimi, dipendenti dalla maggiore o minore percettibilità che l’artista è in grado di cogliere e d’ interpretare. La “regione interiore” viene riprodotta inizialmente con una configurazione orizzontale composta da linee che indicano i contorni della persona e poi attraverso una configurazione verticale rivolta al completo ottenimento delle forme. L’anima di colui che è ritratto, in base alle informazioni ottenute e il rapporto interiore che si crea tra il committente e l’artista viene così integrata da un metodo creativo di ricostruzione che va al di là delle forme estetiche. Il ritratto che emerge è “fisionomia e caratteristica psicologica” insieme. Il processo utilizzato è quello della doratura attraverso l’utilizzo di foglie di metallo, oro e argento, virate in “mecca” per un sapiente gioco di chiari e scuri a formare un nuovo e moderno stile ritrattista.

Angela Florio e la moda

Griffe conosciute hanno affidato ad Angela Florio l’ideazione artistica di intere collezioni: dal disegno iniziale alla realizzazione finale dei capi, personalizzando stili e accessori di moda.

Oggi realizza stole, scialli e sciarpe dove la base di partenza è sempre la creazione di una palette adattata ai diversi tessuti, ai loro tagli e ai colori che conferisce una unicità preziosa al risultato finale.

Nel lungo percorso professionale e artistico di Angela Florio si annovera anche una parentesi aziendale come Art Director la cui esperienza le permette di poter gestire in piena autonomia per sé e per conto terzi tutte le fasi del processo creativo: dall’ideazione della proposta creativa alla messa in produzione scegliendo e coordinando i relativi fornitori, garantendo e rispettando modalità e tempi di consegna.

Un percorso in divenire che trova il suo compimento nell’evoluzione continua.

Angela Florio e l’insegnamento. Come nasce l’Atelier del Di Più

Atelier del Di Più di DecorAzione, nasce dall’esperienza di insegnamento maturata negli anni da Angela Florio. Risalgono al 1997 i suoi primi corsi formativi di “Decorazione classica e contemporanea” presso l’Accademia del Restauro. Successivamente propone corsi sul “Colore contemporaneo e le sue regole” e progetti di trasformazione dell’ambiente patrocinati dalla Regione Lombardia.

La passione all’insegnamento porta Angela Florio a realizzare nell’Atelier del Di Più un laboratorio artistico dove come lei ama dire “si impara facendo”.

L’intento di Angela è infatti quello di proporre corsi monografici dedicati ad un massimo di cinque partecipanti, dove si predilige la nascita della relazione, l’ascolto, lo scambio delle esperienze. L’immersione nell’atmosfera da antica bottega artigiana come luogo dell’apprendere e del produrre, non pone limiti di età né di conoscenza, richiede solo l’essere animati dalla passione del fare.

I corsi proposti ad oggi, dove l’aspetto pratico è garantito dalla realizzazione e dalla consegna dell’oggetto finito, sono: Foglia Oro Contemporanea 1, Foglia Oro Contemporanea 2, Foglia Oro Contemporanea 3, Carte Marmorizzate, Stampa a Mano su Tessuto, Shibori Ecoprinting, Progettare il colore, Imitazioni Materiali, Trompe lʼoeil, Carta da parati dipinta, Il Metodo Creativo.

Occasionalmente Angela Florio ama organizzare i suoi corsi in esterno, in affascinanti location italiane che diventano lo sfondo imprescindibile per l’esercizio dell’arte.

Inoltre, tiene corsi alla SIAM La Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri di via Santa Marta a Milano.

Collabora anche con la Fondazione Cologni, un’istituzione privata non profit, nata a Milano nel 1995 al fine di promuovere un «nuovo Rinascimento» dei mestieri d’arte. Per la rubrica Segreti del Mestiere, ha recentemente realizzato un tutorial sulla decorazione dei tessuti con l’antica arte giapponese dello Shibori pubblicato su Facebook:

Siamo giunti al nostro quinto appuntamento con i tutorial della rubrica #SegretidelMestiere, un appuntamento per…

Gepostet von Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte am Mittwoch, 27. Mai 2020

nuova mission: connettere idee e persone!

#torneremoa pedalare, nuotare, viaggiare…

Un’altra settimana è quasi passata e il primo pensiero va sempre a quanti stanno soffrendo e a quanti stanno lavorando. Oltre alla gratitudine per chi si espone ai rischi in modo che possiamo continuare a vivere una vita più o meno normale, seppur con i limiti che responsabilmente accettiamo, penso ai sentimenti che tutti stiamo provando, in particolare alla consapevolezza e alla compassione.

Perché sia di ispirazione per tutti noi, ho scelto il video di Matias De Rada (per vederlo basta cliccare sulla foto qui sopra) e ti lancio un’idea: scrivimi cosa ti manca di più e che #torneremoa fare.

Condividiamo, collaboriamo… Quante belle parole iniziano con il prefisso CO, però ve ne sono anche altre che oggi incutono timore come Coronavirus, Covid-19 e stress come coabitare, controllare, cospirare… Parole e azioni che ci accomunano.

Parole della contemporaneità che stiamo vivendo, ben descritta da Gilberto Squizzato, giornalista, regista e insegnante presso Centro sperimentale di cinematografia, nel lungo post dal titolo “La società cellulare“, di cui prendo in prestito il pensiero.

Ma è su due parole che vorrei soffermarmi, due parole che mi appartengono più di altre, che sono il perno della mia vita, personale e lavorativa: comunicare e collegare/connettere. A partire da queste parole vorrei passare all’azione, perché presto torneremo a riappropriarci di vecchie abitudini, ma soprattutto a intraprendere nuove strade.

Personalmente continuerò a comunicare, è il mio lavoro, ma è sulla seconda abilità che voglio concentrarmi per costruire il mio futuro, anche lavorativo. Collegare pensieri in modo creativo e connettere persone, perché nascano nuovi progetti e collaborazioni.

Pensando al futuro, voglio anticiparti qualcosa del progetto Blurring the Lines. Fostering talent and networking in visual culture recita il payoff, si tratta infatti di un progetto internazionale che punta a mettere in rete le scuole di arti visive e a premiare i talenti e i image-maker del futuro. Tra i giovani fotografi, tutti bravissimi, ho scelto Petri Juntunen uno dei finalisti dell’edizione 2019 con il lavoro “At the Heart of it All”. 

photo © Petri Juntunen

Blurring the Lines è curato e coordinato da Steve Bisson, docente di fotografia al Paris College of Art e Direttore di Urbanautica Institute. Tra i lavori presenti sul sito, Upbringing di Julia Gat, ti segnalo una serie di fotografie scattate tra il 2010 e il 2020 per illustrare l’importanza dell’educazione nell’infanzia ovvero nella fase in cui si definisce il nostro posto nella società, sia individualmente che collettivamente. Uno stimolo a tornare, attraverso le immagini, al proprio bambino interiore e riflettere sul rapporto che abbiamo con l’ambiente e il mondo che ci circonda.

photo © Julia Gat

Pensate alle cose belle, sognate e prendetevi cura di voi, delle persone a cui volete bene e… restiamo in contatto!

Un abbraccio virtuale.

Guendalina

Let’s keep #speakingtogether! 

#iorestoincasa #yomequedoencasa #istayhome
 
photo © Sofia Fernandez Stenströmh

MONTENAPOLEONE DISTRICT CELEBRA IL 40° ANNIVERSARIO DELLA MILANO-SHANGHAI SISTER CITY RELATIONSHIP

MonteNapoleone District e Jing’ An District festeggiano i 40 anni di gemellaggio tra Milano e Shanghai con una serie di iniziative. Clou delle celebrazioni, il MonteNapoleone Gala Dinner, evento che apre le porte al 50° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia del prossimo anno. Con l’occasione, Guglielmo Miani annuncia di portare a Shanghai nel 2020 “La Vendemmia”, il format esclusivo dedicato al connubio moda-vino.

Si sono chiuse a Shanghai, in coincidenza con la quarta edizione cinese del Salone del Mobile.Milano, le celebrazioni per i 40 anni di gemellaggio tra Milano e Shanghai con una serie di iniziative che hanno visto MonteNapoleone District e Jing’ An District festeggiare insieme l’importante sodalizio. Gemellate dal 1979, Milano e Shanghai hanno sempre intrattenuto scambi amichevoli, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e i vantaggi reciproci in settori tra cui turismo, cultura e investimenti delle imprese attraverso lo sviluppo della cooperazione internazionale. Tra i principali appuntamenti, al St. Regis Shanghai Jing An Hotel, mercoledì 20 novembre si è tenuta la “Conferenza d’affari per celebrare il 40° anniversario del Milano-Shanghai Sister City Relationship” in presenza di Cristina Tajani, vice sindaco di Milano, e Yu Yong, governatore del distretto di Jing’ An. Cristina Tajani ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di celebrare qui a Jing` An District l’amicizia con Shanghai. Milano è la città che rappresenta al meglio lo stile di vita italiano e oggi siamo qui per aiutare le aziende italiane ad esportare e migliorare la loro presenza in Cina e nel distretto di Jing’ An”.

Milano, capitale della moda e importante hub per il design e la gastronomia, incarna il lifestyle italiano che tutto il mondo invidia. Shanghai, una città moderna e internazionale, che non solo vanta una storia millenaria ma anche la presenza di quasi settecento multinazionali, esprime il più alto livello del lifestyle internazionale. Nei distretti del lusso, da un lato MonteNapoleone District rappresenta oltre centocinquanta Global Luxury Brand riuniti in otto vie nel cuore della città, dall’altro Jing` An District è il quartiere economico più importante di Shanghai e viene chiamato la nuova “Manhattan dell’est”.”Siamo onorati di festeggiare questo anniversario a Shanghai, dopo l’importante forum che si è tenuto a Milano a settembre“, commenta Yu Yong, governatore del distretto di Jing’ An, “Jing’ An, quartiere caratterizzato dal lifestyle e dall’internazionalizzazione, supporta la crescita del livello di vita dei cinesi ed ha individuato in Milano il partner più indicato per raggiungere questo obiettivo attraverso uno sviluppo innovativo e sostenibile”.

Per celebrare la duratura relazione e le numerose e sostanziali conquiste di Shanghai e Milano, durante tutto l’anno si sono svolte una serie di celebrazioni con il sostegno del Comitato Della Moda e Creatività Italia·Cina, tra cui la mostra fotografica ‘Milano Shanghai Living Cities’ prodotta dal famoso fotografo di Giorgio Armani, Aldo Fallai, aperta fino al 5 dicembre sul lato della passerella di Nanjing XI Road e il MonteNapoleone Gala Dinner che per la seconda volta è approdata nel distretto Jing An di Shanghai, diventando uno dei principali eventi del 40° anniversario. Un programma di cui Maserati è principale partner e che ha previsto una serie di attività dedicate all’amicizia tra l’Italia e la Cina sostenute da altri sponsor ufficiali quali Micam, The Italian Shoes Fair, Alma, The International Cousine School e Riqing Group che hanno contribuito al successo dell’iniziativa. “Grazie a Jing’ An District stiamo oggi offrendo nuove opportunità commerciali e partnership a Shanghai ad importanti aziende e marchi italiani” ha commentato Stefano Mologni, Presidente del Comitato Della Moda e Creatività Italia·Cina. “Non vediamo l’ora di lanciare più attività e progetti dedicati allo stile di vita italiano di lusso a Jing` An portando anche marchi cinesi a Milano in occasione della celebrazione del 50° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia del prossimo anno”.

Durante la cena di gala si è tenuta la cerimonia di premiazione del “MonteNapoleone-Nanjing Xi Road Alliance 2019” che ha assegnato prestigiosi premi ai marchi e alle aziende che si sono distinte nel campo della moda e del lusso contribuendo alla crescita di Nanjing Xi Road. Inoltre, il premio, che lo scorso anno ha annoverato tra i vincitori Gucci, Salvatore Ferragamo e Prada Rong Zhai, ha istituito nuovi riconoscimenti come il Social & Heritage Award e il Sustainable & Environmental Award.

Oltre alla cerimonia di premiazione, all’esperienza di vivere un momento all’insegna dell’Italian Way of Life, corredata da uno spettacolo di intrattenimento, e all’enogastronomia, l’asta di beneficenza è stata un’altra componente importante della serata. Dopo che lo scorso anno i proventi dell’asta furono donati alla China Children’s Foundation, una delle più importanti fondazioni di beneficenza sostenute da Peng Liyuan, moglie del presidente Xi Jinping, quest’anno è stata annunciata l’istituzione del primo fondo per la moda. L’intero ricavato dell’asta è andato alla “Shanghai Charity Foundation – Fondo esclusivo per la moda” che supporta le attività dell’industria della moda in Italia e Cina, con un’attenzione specifica alle iniziative sostenibili.

Il MonteNapoleone Gala Dinner ha rappresentato il debutto della cooperazione – siglata durante il Forum “Investment & Business in Shanghai” – tra Jing` An District e la scuola di cucina italiana ALMA, conosciuta anche come la culla degli chef Michelin e nominata nel 2015 una delle tre migliori scuole di cucina al mondo dalla rivista “Fine Dining Lovers”. Per celebrare Milano e Shanghai come trend setter di uno stile di vita internazionale, ALMA, con la supervisione dei migliori chef cinesi e italiani, ha preparato un’esperienza enogastronomica indimenticabile, in collaborazione con alcune delle cantine più eccellenti, alla quale hanno partecipato centottanta persone tra cui molti VIP.

Il 21 novembre si è tenuta, inoltre, la prima Masterclass “The Italian lifestyle Cruises, Episode 1: Milan A Touch of Milan”, dedicata ad un pubblico cinese di alto livello, in collaborazione con MonteNapoleone District, Micam Milano e la scuola di cucina italiana Alma che rispettivamente hanno raccontato le vie dello shopping nel quadrilatero della moda di Milano, i trend 2020/2021 del comparto calzaturiero e una lezione di cucina sul tipico piatto di Milano, il risotto alla milanese.

Tropicalismo. FERROLUCE handmade light svela il backstage della campagna della nuova collezione DECÒ

 

Con il backstage della campagna ispirata al Tropicalismo realizzata a Milano, l’azienda friulana FERROLUCE handmade light anticipa la presentazione della nuova collezione DECO che sarà nei negozi da gennaio 2020.

 

L’art direction del nuovo catalogo è stata affidata a Giorgio Biscaro. Inizialmente avviata in ambito espositivo, dove è stata positivamente verificata la corrispondenza di visione tra designer e produzione artigianale, la collaborazione con l’eclettico designer, specializzato in illuminazione, ha trovato ragione di estendersi ad altri ambiti. La sinergia tra progettualità̀ e industria si è così concretizzata in un lavoro coerente e organicamente strutturato.

La nuova collezione di lampade in ceramica DECÒ rappresenta, nell’evoluzione del marchio FERROLUCE handmade light, l’ulteriore tassello di un mosaico di offerta già̀ ampio ma fino ad oggi concentrato sull’esplorazione di simbologie più classiche o vintage. Al contrario, con questa ulteriore line-up si è cercato di smarcarsi da riferimenti estetici riconosciuti, per abbracciare invece una espressività̀ completamente libera e inedita.

Da qui la necessità di nuovi codici visivi e cromatici e la scelta del ristorante Temakinho, a Milano, per scattare l’intero servizio fotografico ad opera dello Studio Pointer. Una location che, come ha sottolineato Biscaro “condensa uno schema di valori e immagini che volutamente non guardano al citazionismo o a una specifica cifra stilistica, ma alla più autentica joie de vivre”.

La scelta come location di un ristorante vuole sottolineare l’altra faccia di una azienda leader non solo nel residenziale, ma anche nel segmento contract.

Questo il link per vedere il video del backstage:https://www.ferroluce.it/cms/wp-content/uploads/2019/10/ferroluce-deco-16-10-2019.mp4

MONTENAPOLEONE DISTRICT E IL RED CARPET DE LA VENDEMMIA 2019

Per il decimo anniversariode “La Vendemmia”, l’evento ideato e promosso da MonteNapoleone District, è andata in scena l’eccellenza che solo il lifestyle italiano sa esprimere al meglio nel connubio tra moda e vino. Quadrilatero in grande spolvero alla presenza di molti proprietari e manager dei più bei marchi della moda, VIP e molti milanesi e turisti che hanno calcato il red carpet delle vie Montenapoleone, Sant’Andrea, Verri, Santo Spirito, Gesù, Borgospesso, Bagutta, di via della Spiga, che ha partecipato per il secondo anno consecutivo, e di via San Pietro al’Orto presente per la prima volta alla serata. Centosei boutique collegate tra loro da un ideale fil rouge che ha accompagnato i bon vivant alla scoperta dei migliori vini delle cantine italiane e internazionali coinvolte. Persone non solo trasportate dal piacere dei sensi di vedere toccare e assaporare l’alta qualità di tutto quanto faceva bella mostra di sè, ma che hanno approfittato anche dell’occasione per fare shopping fuori orario in un’atmosfera inebriante.

Tra i personaggi del mondo del fashion, del wine&food, dello sport e delle spettacolo che non hanno voluto perdere l’happening anche François-Marc Sastre, direttore generale Cartier South East Europe, Tania Missoni, Renzo Rosso, Saturnino Celani, Silvia e Giorgio Damiani, Franco Gusalli Beretta, Mirna Zanotti, Jean Alesi, Antonella e Cristina Nonino, Arianna e Donata Berger, Gianni Morandi, Nicola Savino, Joe Bastianich, Emanuela Folliero e Francesca Senette.

Cartier

Guglielmo Miani, Presidente di MonteNapoleone District, esprime la sua massima soddisfazione: “La Vendemmia è un evento che celebra la passione per l’eccellenza che la moda più raffinata e i vini più pregiati condividono. Abbiamo creato un concept unico al mondo e lo abbiamo reso invidiabile e ricercato anche all’estero. Coinvolgendo i ristoranti più esclusivi e gli hotel 5 stelle lusso della città abbiamo anche reso Milano più aperta e inclusiva. E’ tempo di vendemmia anche per noi, dopo dieci anni raccogliamo i frutti dell’impegno profuso nel trasformare la città in una meta sempre più ambita dal pubblico internazionale”.

MonteNapoleone District ha messo in pratica quanto il celebre architetto Italo Rota – grazie alla sua esperienza a Expo 2015 e Dubai 2020 – nel suo intervento al forum organizzato mercoledì a Casa Vendemmia suggeriva in merito alla comunicazione del vino: “La rappresentazione della qualità di vita attira il pubblico, a Milano la gente viene a vedere come si produce il futuro, com’è la qualità della vita dove c’è industria e tecnologia. Bisogna mettere insieme turismo e agricoltura e creare una storia più originale sul vino, far vedere come bevono le persone che stanno progettando il futuro”.

Fino a domenica, milanesi e turisti potranno approfittare della possibilità di provare alcuni dei più rinomati ristoranti del centro di Milano prenotando, al prezzo speciale di trentacinque euro a pranzo e sessanta a cena, grazie al menù “La Vendemmia abbinato ad un calice di vino. Speciali pacchetti “La Vendemmia”, che danno diritto alla VIP Pass per accedere a tutti gli eventi in programma, sono invece proposti dagli hotel 5 stelle lusso di Milano legati a MonteNapoleone District.

Si segnalano, in particolare, le Wine Experience diBaglioni Hotel Carlton, Bulgari Hotel Milano, Grand Hotel et de Milan, Mandarin Oriental Milan, aperte a tutti quanti desiderino riservarsi, a pagamento, una degustazione davvero esclusiva.

Per i possessori di VIP Pass ancora altre iniziative:

  • le visite di Discovering per intraprendere un viaggio nel tempo sotto il profilo dell’ospitalità: mercoledì nel Museo Bagatti Valsecchi, in via Gesù 5, sabato nel Museo Poldi Pezzoli, in via Manzoni 12 e domenica alle Gallerie d’Italia in piazza Scala 6.
  • la Shopping Experience nelle Boutique venerdì e sabato sorseggiando un calice di vino, offerto dalla cantina partner, e godendo di servizi esclusivi quali il sales assistant dedicato e la consegna degli acquisti in hotel o presso la propria abitazione.
  • i Winery Tour in alcune suggestive cantine italiane
  • il Truffle Tour ovvero la cerca del tartufo con il trifolau ad Alba, offerto dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che organizza dal 5 ottobre al 24 novembre l’89° edizione della manifestazione.

E per il pubblico romano, dal 14 al 20 ottobre si tiene la terza edizione de La Vendemmia di Roma, versione capitolina dell’evento milanese. Organizzata da Andrea Amoruso Manzari, con il patrocinio dell’Associazione di Via Condotti, La Vendemmia di Roma ha luogo quest’anno nel centro storico della Capitale tra Via Condotti, Piazza di Spagna, Via Borgognona, Piazza San Lorenzo in Lucina, Via Bocca di Leone, Piazza San Lorenzo in Lucina e Via Fontanella Borghese. Il format di questa edizione prevede una app dedicata, la presenza delle ‘VIP Lounge Experiences’, Wine Tasting del Comitato dei Gran Cru d’Italia, Sell Training formativi per gli operatori del mondo del lusso e, grande novità, la Vendemmia Young, una serata con un party dedicato esclusivamente ai millennial. Prendono parte oltre cento boutique grazie al coinvolgimento, per la prima volta, anche di quelle del Terminal E dell’aeroporto Leonardo da Vinci a Fiumicino in seguito all’accordo siglato dall’agenzia di Andrea Amoruso Manzari con Aeroporti di Roma.

Partner de La Vendemmia 2019, oltre a Dimensione Suono Soft, Gentleman Gambero Rosso, il primo libro-magazine italiano che unisce wine&lifestyle, con un numero extra dedicato all’evento e ai suoi protagonisti, dai marchi del lusso ai produttori di vino, dai ristoranti agli alberghi cinque stelle, dall’arte agli appuntamenti speciali. Una guida alla moda e al vino in italiano, inglese e cinese, che verrà distribuita nelle boutique e nei punti strategici delle città di Milano e Roma.